Sale, l’antica paga dei soldati che diventa un percorso mozzafiato dalle Alpi al mare Si sa: se il sale cade a terra, è segno di sfortuna. Perché in fondo, fin dai tempi degli antichi romani, era considerato merce rara e speciale, tanto che i soldati erano pagati con questo ingrediente. La stessa parola salario, infatti, significa proprio “razione di sale” e deriva da questa abitudine. Utilizzato da sempre per conservare gli alimenti freschi, è ancora oggi uno dei prodotti immancabili sulle tavole di tutto il mondo: nel caso vi dovesse scivolare, però, niente panico, basta gettarne tre manciate alle proprie spalle per scacciare la mala sorte. D'altro canto, la Via del Sale è un'antichissimo percorso che si snoda tra Piemonte, Francia e Liguria, dove un tempo i commercianti trasportavano proprio il sale dalla costa verso l'entroterra.
Uno statuto minore è quindi un’opportunità per rintracciare tra le fessure della crisi nuove pratiche progettuali in opposizione a forze dominanti, maggiori. Il progetto minore è quel “progetto operatore di critica e resistenza ad un orizzonte totalizzante”. Emerge quindi la valenza etica e politica del progetto minore che si manifesta nell’opposizione alla dimensione omologante del maggiore. Qua diventa evidente il più che esplicito riferimento all’indagine di Deleuze e Guattari (1975) sulla letteratura minore , forma letteraria in cui ogni fatto individuale è necessariamente innestato sulla politica. Parafrasando sempre Deleuze e Guattari la forza del minore risiede nella capacità non solo di resistenza, ma soprattutto nella possibilità di destituire e sovvertire dall’interno l’arroganza del tono del progetto aderente alla mercificazione, all’appiattimento dei valori.
Anna Tsing è un'antropologa, una femminista, una viaggiatrice e una visitatrice di mondi altri che proprio alla luce di questa curiosità verso l'inaspettato riesce a ribaltare una serie di preconcetti: quando ci imbattiamo in qualcosa che resta, come questi funghi, pensiamo a qualcosa che sopravvive e di precario che fa da scarto rispetto al resto. Qualcosa di bellissimo, ma appunto di deviato ed eccezionale, in una tacita acquiescenza rispetto all'idea della norma imposta dalla modernità. Ma se invece «i nostri tempi sono maturi per una sensibilità verso la precarietà?» Tsing definisce la precarietà come «la condizione in cui si è vulnerabili rispetto agli altri. Ogni incontro imprevedibile ci trasforma; non abbiamo il controllo, neanche di noi stessi». In questa frase così semplice e breve c'è un intero sistema di pensiero che si avvicenda a un altro: c'è l'idea di poter essere fragili e aperti senza essere sconfitti e spacciati; la fiducia nel fatto che la p...
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